domenica 23 gennaio 2011

«Zona industriale, serve un controllo d’insieme»


Le Circoscrizioni avvertono «Non c’è solo la Marangoni»
 
Estratto dal quotidiano "L'Adige" sabato 22/01/2011, pag. 35, autore: B. B.
 
L'immagine «di pancia» dell'inquinamento per i roveretani che abitano nelle vicinanze della zona industriale è quella degli inceneritori aziendali. Ma, a ben guardare, forse sono le strutture più controllate. Per questo i presidenti delle Circoscrizioni più coinvolte nel problema sottolineano come servirebbe di più analizzare nel loro insieme le emissioni dei vari stabilimenti che compongono la zona. Se infatti il termovalorizzatore della Marangoni produce un inquinamento molto al di sotto dei limiti di legge, siamo sicuri che tutte le altre piccole industrie vicine siano a norma e la somma totale delle emissioni alla fine non produca sforamenti? E poi perché non fare i conti anche con l'elettrosmog o altri pericoli come l'amianto o i rifiuti pericolosi smaltiti nel terreno nei decenni passati, quando ancora non esisteva una coscienza e una normativa di tutela dell'ambiente? «Non chiediamo miracoli, né abbiamo la bacchetta magica - sottolinea Filippo Galli , presidente della Rovereto Sud - ma come Circoscrizione vogliamo essere da stimolo all'amministrazione comunale, che ha fatto proprio dell'ambiente una delle bandiere del suo programma. Procedere a un monitoraggio costante della zona industriale e anche elaborare una mappa dei siti inquinati, sono attività che si potrebbero realizzare con una spesa contenuta grazie alle moderne tecnologie, ottenendo risultati importanti. Oggi, per fare un esempio, chi compra una casa non sa cosa ci potrebbe essere sotto e ci sono lavori pubblici che si sono fermati perché durante gli scavi sono stati trovati bidoni di sostanze chimiche o altri scarti di lavorazione industriale risalenti all'epoca in cui non c'erano controlli. E poi esistono sono altri pericoli come l'elettrosmog (anche questo da monitorare) o le coperture in amianto di vecchi capannoni industriali ancora da bonificare. All'interno della Circoscrizione abbiamo creato una commissione sull'inquinamento che lavora appoggiata trasversalmente da tutte le forze politiche presenti. Un tema molto sentito e avvertito come priorità assoluta». Maurizio Migliarini , presidente della Circoscrizione di Lizzana, sottolinea la necessità di un monitoraggio globale della zona industriale. «Tre anni fa la chiedemmo invano a Valduga assieme alla Circoscrizione Sud. Nel marzo scorso non ci ha fornito risposte soddisfacenti l'incontro con il vicepresidente della Provincia, Pacher, e con il dirigente dell'Appa Fabio Berlanda, né ha convinto, nel recente incontro con il sindaco Miorandi, l'idea di puntare maggiormente sulle certificazioni ambientali delle aziende, che, fra l'altro, non sono neppure obbligatorie. Serve quindi un monitoraggio globale dell'Appa. Quindici anni fa ne venne fatto uno, ma le cose nel frattempo sono molto cambiate: sono diverse le lavorazioni e i materiali impiegati. Anche su questi elementi vorremmo più informazioni, pure rispetto agli effetti sulla salute. Insomma sarebbe importante avviare un serio studio epidemiologico». Alberto Galli è stato presidente della Circoscrizione Sud dal 2005 al 2010 e oggi è consigliere comunale di maggioranza. Fa parte della Commissione ambiente. Anche sulla base della sua passata esperienza, è convinto della necessità del monitoraggio globale delle emissioni in zona industriale. «E ci vorrebbe comunque sempre più trasparenza su queste attività di controllo, insistendo con la Provincia per il «Vas», e cioè la Valutazione ambientale strategica. E poi bisognerebbe anche riflettere sul fatto che 15 anni fa Rovereto bocciò il termovalorizzatore che avrebbe prodotto risparmi energetici per tutti. Il risultato è che gli inceneritori sul territorio ci sono lo stesso, ma producono utili solo per i privati». B. B.


22/01/2011



"Fuliggine su tela" Immagine tratta da "L'Adige"
















La precisazione. L'amministratore delegato Tamma sull'«immagine dantesca»

«Quella cappa di fumo è solo vapore puro»

BEPPE BONURA Ieri su queste pagine abbiamo pubblicato una foto inviataci dall'Osservatorio Zona Industriale, «scattata a mezzanotte tra il 19 e il 20 gennaio 2011 e riguardante la cappa di fumo che impregna la zona industriale di Rovereto ed i centri abitati limitrofi». «Il contributo maggiore - si legge nella nota di accompagnamento all'immagine - è dato dall'impianto di incenerimento di copertoni dell'industria Marangoni, il quale sembra emettere fumi da un intero reparto piuttosto che attraverso i camini dotati di filtri. Di solito queste fuoriuscite eccessive avvengono rigorosamente di notte, e strategicamente in corrispondenza di piogge, nevicate o fitte nebbie». Sulla foto (la ripubblichaimo qui accanto) interviene l'amministratore delegato della Marangoni di Rovereto, Roberto Tamma, che non ne contesta la veridicità, ma tranquillizza sulle cause. «In effetti è una immagine da "girone dantesco", ma si tratta solamente di vapore acqueo, fra l'altro purissimo. La combustione dei pneumatici, usata per alimentare i due termovalorizzatori, scalda dei condotti dove passa dell'acqua. Questo produce vapore a pressione ad alta temperatura che serve a far girare le turbine per la produzione di energia elettrica. È il cosiddetto ciclo-vapore. Ad un certo punto però si perde calore (si arriva a circa 35 gradi) e quindi il vapore "vecchio" e non più funzionale all'impianto viene espulso all'esterno. In continuazione». Eppure gli scarichi densi si vedono solo la sera... «Di giorno infatti il fenomeno neppure si vede, ma la sera lo sbalzo con la temperatura esterna, nel frattempo abbassatasi, o in presenza di determinate condizioni atmosferiche come pioggia o neve (come giustamente rileva chi ha inviato la fotografia), la massa si condensa fortemente ed appare più visibile. Ma si tratta sempre di vapore acqueo e non certo di immissioni di "sostanze sospette" nell'atmosfera. Di più: ritrasformandolo in acqua, lo si potrebbe tranquillamente bere perché frutto dell'evaporazione di acqua praticamente distillata. Se infatti ci fossero delle impurità le condotte vapore, che alimentano le turbine, potrebbero essere gravemente danneggiate».


22/01/2011

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