giovedì 3 marzo 2011

Lavini, pronti 2 milioni e mezzo

Dalla Provincia lo stanziamento per innalzare e ampliare la discarica

Estratto da "L'Adige" di martedì 01/03/2011, pag. 31

Il Servizio risanamento dei siti inquinati e gestione rifiuti della Provincia ha dato il via libera all’ultimo aumento della discarica dei Lavini. Il sito roveretano si amplierà di ulteriori 190 mila metri cubi e diventerà una collina alta 203 metri. Quel cumulo di immondizia, ovviamente, in futuro verrà coperto con apposita impermeabilizzazione e, almeno alla vista, apparirà come una collina verde. Per questo, però, si dovrà aspettare probabilmente fino al 2030. Quindici anni prima, invece, - e cioè giusto tra un paio di bienni - la discarica sarà chiusa per sempre perché incapace di accogliere anche solo un pacchetto di sigarette accartocciato. Per ora, comunque, in piazza Dante hanno deciso di stanziare 2 milioni 140 mila euro (inseriti formalmente nel terzo aggiornamento del Piano delle opere igienicosanitarie 2011-2013) per completare il secondo lotto del sito e, come detto, alzarlo fino ad oltre 200 metri con una superficie di circa 55 mila metri quadrati. Il progetto esecutivo per la sopraelevazione della discarica - firmato dagli ingegneri Paola Mattolin e Andrea Petrolli - prevede la realizzazione di un tomo di contenimento in terre rinforzate sul lato Ovest. Alle fine, quindi, si otterrà un aumento della volumetria disponibile ad ospitare nuovi rifiuti senza però modificare l’occupazione planimetrica. Per raggiungere il volume massimo proposto di 190 mila metri cubi verrà realizzata, come detto, una sopraelevazione ad unico gradone, la cui superficie finale sarà caratterizzata da un andamento quasi planare, prevedendo un adeguato raccordo delle superfici di coltivazione e dei pacchetti di chiusura con l’adiacente lotto 1. La quota di coltivazione è fissata a 201,70 metri sul livello del mare e, a discarica esaurita, sarà alloggiato il pacchetto di copertura dell’intera area. Prevedendo un cedimento di circa un metro e mezzo dovuto ai fenomeni di assestamento dei rifiuti abbancati, la Provincia ha fissato la cosiddetta quota del capping finale a 203,30 metri di altezza. Dal 2015 i rifiuti dovranno prendere la via dell’inceneritore o di Ischia Podetti. Una volta chiuso, poi, l’impianto dei Lavini dovrà rimanere in stand-by per circa tre anni per permettere ai cumuli di stabilizzarsi e solo in seguito si potrà procedere con l’impermeabilizzazione.

L’appello: Ciro D’Antuono scrive a Miorandi
«Un Patto per una città verde firmato da sindaco e cittadini»

Ciro D’Antuono è rimasto colpito dalla dichiarazione del sindaco Miornadi («una grande città da fare insieme») e gli ha scritto una lettera-appello: «Perché non aderire al “Patto dei sindaci” lanciato dalla Commissione Europea? Tale iniziativa è nata per coinvolgere attivamente le città nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Le città europee, su base volontaria, si impegnano a predisporre un piano di azione con l’obiettivo di ridurre almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e che attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e sull’uso razionale dell’energia. Invito il sindaco a portare in consiglio comunale la richiesta di adesione al Patto e provare quindi con “determinazione e costanza” a rivoluzionare la nostra politica locale. Una gara alla sostenibilità che deve nascere dal basso, dai cittadini che dovranno mettersi i pannelli solari sui tetti, rinunciare all’auto per la bicicletta e dal sindaco che ci deve mettere la faccia e l’azione di governo».

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