Estratto da “L’Adige” di mercoledì 9/02/2011, pag. 31, autore: Chiara Zomer
Per spostare l’inquinante si dovrebbe coprire l’area con un sistema di filtraggio dei vapori e trasportare il materiale in container stagni: meglio trattarlo chimicamente.
Si farà prima un carotaggio per analizzare il terreno e poi sarà inserito il reagente: una procedura abbastanza veloce, che accorcia i tempi per la bretella
I veleni restano lì e saranno ossidati in sito. Confermata la spesa finale: 240 mila euro
L’area ai Fiori è ora sotto la lente d’ingrandimento dell’ente pubblico per due motivi: lì dovrebbe sorgere la bretella e lì sono stati scoperti rifiuti riconducibili a fanghi delle fosse settiche: ora il Comune ha deciso di procedere all’ossidazione chimica in sito
Ad attendere il termine della bonifica sono in tanti. A partire dai residenti di Lizzana che sperano di vedere l'avvio dei lavori per la futura bretella nei prossimi mesi. Ma per l'area ai Fiori questa volta dovremmo essere davvero agli sgoccioli. Terminato il piano di caratterizzazione, ora si parte con la bonifica, il cui progetto - cioè la terza variante del piano - ha già avuto il via libera del servizio tutela ambientale. Il piano non implicherà lo spostamento delle sostenze inquinanti. La quantità limitata di elementi, infatti, permette di evitare l'asportazione - tanto lunga quanto complicata - e procedere invece con l'ossidazione chimica in sito. Che vuol dire, in sintesi, che il terreno verrà trattato affinché le sostenze presenti nel sottosuolo si cristallizzino, di fatto impedendo loro di disperdersi e avere quindi effetti inquinanti. Rimarranno dove sono, insomma. Ma non faranno danni. Una modalità d'azione, quella scelta dagli uffici comunali, che nelle prossime settimane dovrebbe portare a nuovi e ulteriori carotaggi nell'area. Il tutto, stando almeno ai conti fatti in municipio, non dovrebbe sforare il budget già previsto a suo tempo: 240 mila euro, di cui la massima parte andata in analisi chimiche già realizzate. Tanto costerà, alla fine, all'ente pubblico - e in particolare alle casse provinciali - restituire alla collettività un'area che fu inquinata chissà quando e chissà da chi. La vicenda dell'area ai Fiori, infatti, parte da lontano. E diventa un bubbone da gestire nel 2009, quando preso atto del fatto che in passato quella zona è stata usata alla stregua di una discarica, si è deciso di capire cosa c'è là sotto. I risultati, dopo un anno di scavi, piezometri, analisi e carotaggi, è stata chiara: sotto terra erano stati trovati dei rifiuti riconducibili a fanghi delle fosse settiche. Rifiuti che, analizzati, hanno evidenziato concentrazioni di tetracloroetilene superiori ai limiti di legge. Quindi inquinanti. Da qui la necessità di bonifica. Ma quanto alla modalità, dopo ampia valutazione - anche con gli uffici provincili - si è deciso di non procedere allo spostamento. Perché? Perché sarebbe un lavoro atroce: sarebbe necessario predisporre una copertura sulla zona d'intervento comprensiva di un sistema di filtraggio dei vapori emessi nel corso degli scavi, nonché sarebbe necessario il trasporto dei rifiuti in centri di smaltimento con l'uso di container stagni per evitare emissioni in atmosfera. Un lavoro complicato, dunque. E costoso. E lungo. Ma, soprattutto, non l'unico possibile, vista la mole - molto limitata, dal punto di vista quantitativo - dei rifiuti. Anziché portar via la sostanza inquinante, si è deciso di renderla innocua, attraverso la tecnologia Isco (Ossidazione chimica in sito). In sintesi saranno iniettati nel sottosuolo degli agenti ossidanti che tratteranno chimicamente i composti organici inquinanti rendendoli innocui. Un metodo che costa meno e ha tempi di lavoro più brevi. Per procedere all'ossidazione, tuttavia, è necessario conoscere alla perfezione il tipo di terreno che si andrà a trattare. Per questo si comincerà con un sondaggio a carotaggio continuo. Una volta analizzato il terreno e scelto il reagente ottimale, attraverso un piezometro sarà iniettato l'ossidante. E poi saranno fatte le verifiche del caso, per capire se si potrà dare per archiviato il problema ai Fiori. E per capire, soprattutto, se si potrà dare e quando, il via libera al cantiere per l'agognata bretella.
09/02/2011
09/02/2011
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