Osservatorio sulla Zona Industriale di Rovereto
martedì 15 marzo 2011
La zona industriale vista dal Zengialt
Il paese di Lizzana si è sviluppato sulla costa perché le esondazioni dell'Adige rendevano la piana paludosa ed insalubre. Oggi è la zona industriale a premere sul paese, impregnando l'aria di agenti inquinanti non adeguatamente monitorati.
Lizzana bassa, stabilimento Marangoni, campo sportivo, scuole medie Federico Halbherr, scuola materna con asilo nido, centro pastorale parrocchiale.
L'inceneritore di pneumatici dello stabilimento Marangoni.
Deposito esterno PFU, antiche campagne.
Materiale non noto.
Il depuratore, l'impianto di compostaggio Pasina.
La Sandoz.
giovedì 3 marzo 2011
Via libera all’ampliamento del cimitero di Marco, preoccupano i Lavini
Seduta produttiva della circoscrizione anche se rimangono perplessità
Estratto da "L'Adige" di giovedì 03/03/2011, pag. 30, autore: G. L.
Via libera con prescrizioni al 2° lotto dei lavori di sistemazione del cimitero del paese da parte della circoscrizione di Marco, dopo che i tecnici comunali (l’ingegner Paolo Piccinni, architetto Barozzi), accompagnati dal direttore di Amr Bertolini e dall’assessore Manfredi, hanno illustrato il progetto esecutivo al consiglio circoscrizionale. Dopo questo passaggio si partirà con la gara d’appalto e l’amministrazione prevede di partire con i lavori a luglio. In precedenza, tra maggio e giugno, verrà effettuata la rimozione di alcune tombe (operazione che aveva sollevato vivaci proteste un paio di anni fa) e un abbassamento di quota del terreno. «Si invita l’amministrazione comunale - spiega Carlo Pallanch - ad effettuare un intervento di restauro dell’antica cappella del cimitero, monumento di pregio, valutando anche l’ipotesi che possa essere refrigerata, analogamente a quanto accade in altri cimiteri». Nel corso della seduta è emersa una forte preoccupazione per il previsto ampliamento della discarica dei Lavini, del quale la circoscrizione non era stata informata preventivamente; questo comparirà tra i punti di discussione nella riunione congiunta che il consiglio di quartiere ha deciso di organizzare con la circoscrizione di Lizzana (che giovedì scorso aveva, a sua volta, deliberato) ed eventualmente anche con altre circoscrizioni. Il consiglio, dopo aver letto la risposta dell’amministrazione comunale all’interrogazione del consigliere comunale Piergiorgio Plotegher sull’interramento dei cavi dell’alta tensione che passano sopra il nucleo centrale del paese, ha espresso la sua insoddisfazione in quanto il problema è molto sentito dalla popolazione e non si può appellarsi a normative e limiti di legge quando il paese chiede soltanto l’interramento di un paio di chilometri dei cavi dell’alta tensione nel tratto sopra il centro paese, l’asilo nido, la scuola elementare e materna oltre che sopra il parco ed il centro civico. G. L.
Estratto da "L'Adige" di giovedì 03/03/2011, pag. 30, autore: G. L.
Via libera con prescrizioni al 2° lotto dei lavori di sistemazione del cimitero del paese da parte della circoscrizione di Marco, dopo che i tecnici comunali (l’ingegner Paolo Piccinni, architetto Barozzi), accompagnati dal direttore di Amr Bertolini e dall’assessore Manfredi, hanno illustrato il progetto esecutivo al consiglio circoscrizionale. Dopo questo passaggio si partirà con la gara d’appalto e l’amministrazione prevede di partire con i lavori a luglio. In precedenza, tra maggio e giugno, verrà effettuata la rimozione di alcune tombe (operazione che aveva sollevato vivaci proteste un paio di anni fa) e un abbassamento di quota del terreno. «Si invita l’amministrazione comunale - spiega Carlo Pallanch - ad effettuare un intervento di restauro dell’antica cappella del cimitero, monumento di pregio, valutando anche l’ipotesi che possa essere refrigerata, analogamente a quanto accade in altri cimiteri». Nel corso della seduta è emersa una forte preoccupazione per il previsto ampliamento della discarica dei Lavini, del quale la circoscrizione non era stata informata preventivamente; questo comparirà tra i punti di discussione nella riunione congiunta che il consiglio di quartiere ha deciso di organizzare con la circoscrizione di Lizzana (che giovedì scorso aveva, a sua volta, deliberato) ed eventualmente anche con altre circoscrizioni. Il consiglio, dopo aver letto la risposta dell’amministrazione comunale all’interrogazione del consigliere comunale Piergiorgio Plotegher sull’interramento dei cavi dell’alta tensione che passano sopra il nucleo centrale del paese, ha espresso la sua insoddisfazione in quanto il problema è molto sentito dalla popolazione e non si può appellarsi a normative e limiti di legge quando il paese chiede soltanto l’interramento di un paio di chilometri dei cavi dell’alta tensione nel tratto sopra il centro paese, l’asilo nido, la scuola elementare e materna oltre che sopra il parco ed il centro civico. G. L.
Lavini, pronti 2 milioni e mezzo
Dalla Provincia lo stanziamento per innalzare e ampliare la discarica
Estratto da "L'Adige" di martedì 01/03/2011, pag. 31
Il Servizio risanamento dei siti inquinati e gestione rifiuti della Provincia ha dato il via libera all’ultimo aumento della discarica dei Lavini. Il sito roveretano si amplierà di ulteriori 190 mila metri cubi e diventerà una collina alta 203 metri. Quel cumulo di immondizia, ovviamente, in futuro verrà coperto con apposita impermeabilizzazione e, almeno alla vista, apparirà come una collina verde. Per questo, però, si dovrà aspettare probabilmente fino al 2030. Quindici anni prima, invece, - e cioè giusto tra un paio di bienni - la discarica sarà chiusa per sempre perché incapace di accogliere anche solo un pacchetto di sigarette accartocciato. Per ora, comunque, in piazza Dante hanno deciso di stanziare 2 milioni 140 mila euro (inseriti formalmente nel terzo aggiornamento del Piano delle opere igienicosanitarie 2011-2013) per completare il secondo lotto del sito e, come detto, alzarlo fino ad oltre 200 metri con una superficie di circa 55 mila metri quadrati. Il progetto esecutivo per la sopraelevazione della discarica - firmato dagli ingegneri Paola Mattolin e Andrea Petrolli - prevede la realizzazione di un tomo di contenimento in terre rinforzate sul lato Ovest. Alle fine, quindi, si otterrà un aumento della volumetria disponibile ad ospitare nuovi rifiuti senza però modificare l’occupazione planimetrica. Per raggiungere il volume massimo proposto di 190 mila metri cubi verrà realizzata, come detto, una sopraelevazione ad unico gradone, la cui superficie finale sarà caratterizzata da un andamento quasi planare, prevedendo un adeguato raccordo delle superfici di coltivazione e dei pacchetti di chiusura con l’adiacente lotto 1. La quota di coltivazione è fissata a 201,70 metri sul livello del mare e, a discarica esaurita, sarà alloggiato il pacchetto di copertura dell’intera area. Prevedendo un cedimento di circa un metro e mezzo dovuto ai fenomeni di assestamento dei rifiuti abbancati, la Provincia ha fissato la cosiddetta quota del capping finale a 203,30 metri di altezza. Dal 2015 i rifiuti dovranno prendere la via dell’inceneritore o di Ischia Podetti. Una volta chiuso, poi, l’impianto dei Lavini dovrà rimanere in stand-by per circa tre anni per permettere ai cumuli di stabilizzarsi e solo in seguito si potrà procedere con l’impermeabilizzazione.
L’appello: Ciro D’Antuono scrive a Miorandi
«Un Patto per una città verde firmato da sindaco e cittadini»
Ciro D’Antuono è rimasto colpito dalla dichiarazione del sindaco Miornadi («una grande città da fare insieme») e gli ha scritto una lettera-appello: «Perché non aderire al “Patto dei sindaci” lanciato dalla Commissione Europea? Tale iniziativa è nata per coinvolgere attivamente le città nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Le città europee, su base volontaria, si impegnano a predisporre un piano di azione con l’obiettivo di ridurre almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e che attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e sull’uso razionale dell’energia. Invito il sindaco a portare in consiglio comunale la richiesta di adesione al Patto e provare quindi con “determinazione e costanza” a rivoluzionare la nostra politica locale. Una gara alla sostenibilità che deve nascere dal basso, dai cittadini che dovranno mettersi i pannelli solari sui tetti, rinunciare all’auto per la bicicletta e dal sindaco che ci deve mettere la faccia e l’azione di governo».
Estratto da "L'Adige" di martedì 01/03/2011, pag. 31
Il Servizio risanamento dei siti inquinati e gestione rifiuti della Provincia ha dato il via libera all’ultimo aumento della discarica dei Lavini. Il sito roveretano si amplierà di ulteriori 190 mila metri cubi e diventerà una collina alta 203 metri. Quel cumulo di immondizia, ovviamente, in futuro verrà coperto con apposita impermeabilizzazione e, almeno alla vista, apparirà come una collina verde. Per questo, però, si dovrà aspettare probabilmente fino al 2030. Quindici anni prima, invece, - e cioè giusto tra un paio di bienni - la discarica sarà chiusa per sempre perché incapace di accogliere anche solo un pacchetto di sigarette accartocciato. Per ora, comunque, in piazza Dante hanno deciso di stanziare 2 milioni 140 mila euro (inseriti formalmente nel terzo aggiornamento del Piano delle opere igienicosanitarie 2011-2013) per completare il secondo lotto del sito e, come detto, alzarlo fino ad oltre 200 metri con una superficie di circa 55 mila metri quadrati. Il progetto esecutivo per la sopraelevazione della discarica - firmato dagli ingegneri Paola Mattolin e Andrea Petrolli - prevede la realizzazione di un tomo di contenimento in terre rinforzate sul lato Ovest. Alle fine, quindi, si otterrà un aumento della volumetria disponibile ad ospitare nuovi rifiuti senza però modificare l’occupazione planimetrica. Per raggiungere il volume massimo proposto di 190 mila metri cubi verrà realizzata, come detto, una sopraelevazione ad unico gradone, la cui superficie finale sarà caratterizzata da un andamento quasi planare, prevedendo un adeguato raccordo delle superfici di coltivazione e dei pacchetti di chiusura con l’adiacente lotto 1. La quota di coltivazione è fissata a 201,70 metri sul livello del mare e, a discarica esaurita, sarà alloggiato il pacchetto di copertura dell’intera area. Prevedendo un cedimento di circa un metro e mezzo dovuto ai fenomeni di assestamento dei rifiuti abbancati, la Provincia ha fissato la cosiddetta quota del capping finale a 203,30 metri di altezza. Dal 2015 i rifiuti dovranno prendere la via dell’inceneritore o di Ischia Podetti. Una volta chiuso, poi, l’impianto dei Lavini dovrà rimanere in stand-by per circa tre anni per permettere ai cumuli di stabilizzarsi e solo in seguito si potrà procedere con l’impermeabilizzazione.
L’appello: Ciro D’Antuono scrive a Miorandi
«Un Patto per una città verde firmato da sindaco e cittadini»
Ciro D’Antuono è rimasto colpito dalla dichiarazione del sindaco Miornadi («una grande città da fare insieme») e gli ha scritto una lettera-appello: «Perché non aderire al “Patto dei sindaci” lanciato dalla Commissione Europea? Tale iniziativa è nata per coinvolgere attivamente le città nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Le città europee, su base volontaria, si impegnano a predisporre un piano di azione con l’obiettivo di ridurre almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e che attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e sull’uso razionale dell’energia. Invito il sindaco a portare in consiglio comunale la richiesta di adesione al Patto e provare quindi con “determinazione e costanza” a rivoluzionare la nostra politica locale. Una gara alla sostenibilità che deve nascere dal basso, dai cittadini che dovranno mettersi i pannelli solari sui tetti, rinunciare all’auto per la bicicletta e dal sindaco che ci deve mettere la faccia e l’azione di governo».
Lizzana, tensione in consiglio
Ancora polemiche per Migliarini, scontro sulle Halbherr
Estratto da “L’Adige” domenica 27/02/2011, pag. 30, autore: G. L.
Dopo una seduta filata via liscia lisca, il finale di serata ha riportato alla luce le differenze di vedute in seno al consiglio circoscrizionale di Lizzana - Mori ferrovia. Il presidente Migliarini ha replicato alle accuse a mezzo stampa mossegli dalla lista civica per Lizzana, più esplicito ancora il consigliere valdughiano Giampaolo Ferrari: «Non siamo servi del presidente, siamo liberi da vincoli dei partiti e liberi di esprimere le nostre opinioni e di combattere le battaglie che riteniamo giuste per il nostro paese, mi auguro che non si ripetano attacchi di questo tipo in futuro perché saprei come rispondere. In merito alla situazione delle medie Halbherr e delle elementari Guella, secondo la Civica “già oggi al limite della capacità di accoglienza”, mi chiedo dov’erano questi signori una decina d’anni fa quando il sottoscritto, da presidente del consiglio d’istituto, aveva già previsto che la scuola Halbherr sarebbe stata troppo piccola, dov’era Egidio Frisinghelli, che era consigliere? Dov’era Egizia Viola, addetta ai lavori e quindi diretta conoscitrice della situazione quando proprio qui in Circoscrizione si brindò al progetto con l’assessore Corradini, un progetto che originariamente non prevedeva neppure la palestra per attività extrascolastica? A distanza di tanti anni si scopre che le nuove Halbherr sono troppo piccole?». Sul tema è intervenuta anche Patrizia Spagnolli, che ha ricordato come anche nella passata consigliatura fosse presente nel consiglio di quartiere la Lista civica per Lizzana ma che si era riusciti a lavorare insieme in maniera serena senza creare un clima di contrapposizione. Egidio Frisinghelli ha ribadito le critiche verso la maggioranza che sostiene il presidente Migliarini, confermando che si sta facendo una politica di galleggiamento. Lo stesso Migliarini ha evidenziato che nelle richieste formulate all’Amministrazione ci sono anche le proposte avanzate dalla Lista Civica e che la raccolta di firme (trecento) per modificare il Prg non è stata rivolta alla Circoscrizione, che è stata soltanto messa al corrente dell’iniziativa. Nerio Simoncelli ha espresso l’auspicio che si possano superare queste problematiche per lavorare tutti insieme. Tra le decisioni assunte in precedenza, la richiesta di incontro con l’assessore Daicampi, su problemi di carattere ambientale, raccolta dei rifiuti ed altri temi già approfonditi dalla Commissione ambiente. Inoltre, via libera ad una seduta congiunta con la Circoscrizione di Marco: «Ho parlato con il presidente della Carlo Plotegher - precisa Migliarini - , a Marco ne parleranno martedì, credo proprio che sia utile incontrarsi per discutere di tematiche importanti e di comune interesse, come il futuro della discarica dei Lavini e dell’area stessa, la zona industriale, il monitoraggio della qualità dell’aria». G. L.
Estratto da “L’Adige” domenica 27/02/2011, pag. 30, autore: G. L.
Dopo una seduta filata via liscia lisca, il finale di serata ha riportato alla luce le differenze di vedute in seno al consiglio circoscrizionale di Lizzana - Mori ferrovia. Il presidente Migliarini ha replicato alle accuse a mezzo stampa mossegli dalla lista civica per Lizzana, più esplicito ancora il consigliere valdughiano Giampaolo Ferrari: «Non siamo servi del presidente, siamo liberi da vincoli dei partiti e liberi di esprimere le nostre opinioni e di combattere le battaglie che riteniamo giuste per il nostro paese, mi auguro che non si ripetano attacchi di questo tipo in futuro perché saprei come rispondere. In merito alla situazione delle medie Halbherr e delle elementari Guella, secondo la Civica “già oggi al limite della capacità di accoglienza”, mi chiedo dov’erano questi signori una decina d’anni fa quando il sottoscritto, da presidente del consiglio d’istituto, aveva già previsto che la scuola Halbherr sarebbe stata troppo piccola, dov’era Egidio Frisinghelli, che era consigliere? Dov’era Egizia Viola, addetta ai lavori e quindi diretta conoscitrice della situazione quando proprio qui in Circoscrizione si brindò al progetto con l’assessore Corradini, un progetto che originariamente non prevedeva neppure la palestra per attività extrascolastica? A distanza di tanti anni si scopre che le nuove Halbherr sono troppo piccole?». Sul tema è intervenuta anche Patrizia Spagnolli, che ha ricordato come anche nella passata consigliatura fosse presente nel consiglio di quartiere la Lista civica per Lizzana ma che si era riusciti a lavorare insieme in maniera serena senza creare un clima di contrapposizione. Egidio Frisinghelli ha ribadito le critiche verso la maggioranza che sostiene il presidente Migliarini, confermando che si sta facendo una politica di galleggiamento. Lo stesso Migliarini ha evidenziato che nelle richieste formulate all’Amministrazione ci sono anche le proposte avanzate dalla Lista Civica e che la raccolta di firme (trecento) per modificare il Prg non è stata rivolta alla Circoscrizione, che è stata soltanto messa al corrente dell’iniziativa. Nerio Simoncelli ha espresso l’auspicio che si possano superare queste problematiche per lavorare tutti insieme. Tra le decisioni assunte in precedenza, la richiesta di incontro con l’assessore Daicampi, su problemi di carattere ambientale, raccolta dei rifiuti ed altri temi già approfonditi dalla Commissione ambiente. Inoltre, via libera ad una seduta congiunta con la Circoscrizione di Marco: «Ho parlato con il presidente della Carlo Plotegher - precisa Migliarini - , a Marco ne parleranno martedì, credo proprio che sia utile incontrarsi per discutere di tematiche importanti e di comune interesse, come il futuro della discarica dei Lavini e dell’area stessa, la zona industriale, il monitoraggio della qualità dell’aria». G. L.
Veleni Siric, spuntano altre 2 cisterne
Per il curatore fallimentare Lelio Boldrini non dovrebbero essere un problema: «Materiale che risale agli anni Sessanta»
Estratto da "L'Adige" di sabato 26 febbraio 2011, pag. 35
Non c’erano certezze sui tempi della chiusura del fallimento, quello no. Ma sulla vicenda Siric di un dettaglio si era certi: tutti i rifiuti ammassati in quell’area, sia quelli sotto terra che quelli stoccati nei capannoni dell’azienda, erano già stati trovati, rimossi e smaltiti. Si pensava, appunto. Perché proprio mentre si iniziava a scavare l’ultima trincea per la valutazione dell’eventuale inquinamento del terreno, è spuntata la sorpresa: ci sono sotto terra altre due cisterne, da tremila litri, belle piene di rifiuti analoghi a quelli già trovati. Materiale che ovviamente dev’essere rimosso. Ma andando con ordine. L’enorme progetto di caratterizzazione e bonifica dell’area Siric è iniziato ormai anni fa. E certo tra i più interessati alla conclusione della questione c’è Lelio Boldrini, il curatore fallimentare. Suo il compito di cercare di pagare tutti i creditori, compreso l’ente pubblico che in questi anni si è accollato le spese per l’asportazione e lo smaltimento dei rifiuti Siric. Dopo anni di lavoro - dopo 38 cisterne trovate nel sottosuolo, eliminate e regolarmente smaltite e dopo migliaia di fusti trovati nei capannoni - si pensava di aver finito. Tanto che dal Comune era arrivato il via libera all’ultima analisi del sottosuolo, per verificare, una volta asportati i rifiuti, il livello dell’eventuale inquinamento. E invece mentre si scavava per realizzare la trincea necessaria per il piano di caratterizzazione, è «spuntata» la sorpresa: «Abbiamo trovato altre due cisterne da tremila litri - conferma il curatore Lelio Boldrini - Non ci si era accorti prima, perché in quell’area non si aveva pensato di scavare: queste due cisterne erano sotto gli impianti, nessuno avrebbe potuto immaginare che sotto ci fosse qualche cosa». Un ritrovamento che si dovrà ora gestire: «Non sarà un problema, abbiamo eliminato già 38 cisterne da quell’area, non ci spaventano certo le ultime due. Che, tra l’altro, risalgono agli anni Sessanta - spiega Boldrini - come tutte le altre, andranno rimosse e si proseguirà con il lavoro di analisi del terreno». Una tranquillità questa confermata anche dall’assessore all’ambiente Gianpaolo Daicampi: «Con Siric le sorprese non finiscono mai - sorride con una battuta, ma poi si fa serio - le due cisterne le abbiamo trovate iniziando a lavorare sul piano di caratterizzazione. Ma non dovrebbero dilatare i tempi dell’intervento». A preoccupare il curatore Boldrini è, semmai, la questione Simone Gosetti. Perché l’ingegnere, per i fatti di monte Zaccon, è stato condannato ad un anno di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici, nonché al divieto di stipulare contratti con la pubblica amministrazione per tre anni. «Gosetti è stato nominato direttore responsabile dell’ultima fase del piano di caratterizzazione - conclude Boldrini - Dobbiamo capire se la sentenza ha effetti anche su di noi». Ma al momento sembra proprio di no: la sentenza non è ancora definitiva, l’appello è quantomeno probabile. Giuridicamente nulla osta al fatto che Gosetti si occupi di Siric. Se sia o meno opportuno, naturalmente, è tutt’altra questione.
LA BONIFICA: Già asportate trentotto cisterne simili a quelle
Estratto da "L'Adige" di sabato 26 febbraio 2011, pag. 35
Non c’erano certezze sui tempi della chiusura del fallimento, quello no. Ma sulla vicenda Siric di un dettaglio si era certi: tutti i rifiuti ammassati in quell’area, sia quelli sotto terra che quelli stoccati nei capannoni dell’azienda, erano già stati trovati, rimossi e smaltiti. Si pensava, appunto. Perché proprio mentre si iniziava a scavare l’ultima trincea per la valutazione dell’eventuale inquinamento del terreno, è spuntata la sorpresa: ci sono sotto terra altre due cisterne, da tremila litri, belle piene di rifiuti analoghi a quelli già trovati. Materiale che ovviamente dev’essere rimosso. Ma andando con ordine. L’enorme progetto di caratterizzazione e bonifica dell’area Siric è iniziato ormai anni fa. E certo tra i più interessati alla conclusione della questione c’è Lelio Boldrini, il curatore fallimentare. Suo il compito di cercare di pagare tutti i creditori, compreso l’ente pubblico che in questi anni si è accollato le spese per l’asportazione e lo smaltimento dei rifiuti Siric. Dopo anni di lavoro - dopo 38 cisterne trovate nel sottosuolo, eliminate e regolarmente smaltite e dopo migliaia di fusti trovati nei capannoni - si pensava di aver finito. Tanto che dal Comune era arrivato il via libera all’ultima analisi del sottosuolo, per verificare, una volta asportati i rifiuti, il livello dell’eventuale inquinamento. E invece mentre si scavava per realizzare la trincea necessaria per il piano di caratterizzazione, è «spuntata» la sorpresa: «Abbiamo trovato altre due cisterne da tremila litri - conferma il curatore Lelio Boldrini - Non ci si era accorti prima, perché in quell’area non si aveva pensato di scavare: queste due cisterne erano sotto gli impianti, nessuno avrebbe potuto immaginare che sotto ci fosse qualche cosa». Un ritrovamento che si dovrà ora gestire: «Non sarà un problema, abbiamo eliminato già 38 cisterne da quell’area, non ci spaventano certo le ultime due. Che, tra l’altro, risalgono agli anni Sessanta - spiega Boldrini - come tutte le altre, andranno rimosse e si proseguirà con il lavoro di analisi del terreno». Una tranquillità questa confermata anche dall’assessore all’ambiente Gianpaolo Daicampi: «Con Siric le sorprese non finiscono mai - sorride con una battuta, ma poi si fa serio - le due cisterne le abbiamo trovate iniziando a lavorare sul piano di caratterizzazione. Ma non dovrebbero dilatare i tempi dell’intervento». A preoccupare il curatore Boldrini è, semmai, la questione Simone Gosetti. Perché l’ingegnere, per i fatti di monte Zaccon, è stato condannato ad un anno di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici, nonché al divieto di stipulare contratti con la pubblica amministrazione per tre anni. «Gosetti è stato nominato direttore responsabile dell’ultima fase del piano di caratterizzazione - conclude Boldrini - Dobbiamo capire se la sentenza ha effetti anche su di noi». Ma al momento sembra proprio di no: la sentenza non è ancora definitiva, l’appello è quantomeno probabile. Giuridicamente nulla osta al fatto che Gosetti si occupi di Siric. Se sia o meno opportuno, naturalmente, è tutt’altra questione.
LA BONIFICA: Già asportate trentotto cisterne simili a quelle
Non sono certo queste ultime due cisterne a spaventare chi si sta occupando della questione Siric. Dal sottosuolo dell’ex fabbrica di via del Garda sono già state portate via qualcosa come trentotto cisterne di rifiuti che sono stati smaltiti come prescritto dalla normativa.
Daicampi: «5 giugno giornata ambientale»
Le Circoscrizioni: «No a feste spot: spiegate perché ampliate i Lavini»
Estratto da "L'Adige" di sabato 26/02/2011, pag. 34, autore: G. L.
Faccia a faccia con i presidenti dei quartieri. Che non si accontentano
Domenica 5 giugno, nella Giornata Mondiale dell’ambiente, per il vicesindaco ed assessore all’ambiente Gianpaolo Daicampi dovrebbe diventare anche a Rovereto una giornata interamente dedicata all’ambiente ed alla pulizia dei parchi cittadini. Un’idea che Daicampi ha lanciato all’assemblea dei presidenti delle sette Circoscrizioni. Come? Con tutta una serie di iniziative, coinvolgendo il volontariato locale ed «adottando» un parco da ripulire dai rifiuti, assieme agli alpini e alle associazioni di ogni circoscrizione. Quella ambientale è una questione che sta a cuore a tutti, sulla quale diverse Circoscrizioni stanno già lavorando. Però è stata sollevata anche la problematica della raccolta differenziata dei rifiuti, visto che a Rovereto non sta dando risultati incoraggianti. La sperimentazione introdotta a Noriglio prima ed a Lizzana poi, con la differenziata «spinta» non è a regime. Il presidente di Lizzana Maurizio Migliarini si è lamentato: «per tre volte ho chiesto un incontro, anche insieme alla commissione ambiente circoscrizionale, all’assessore Daicampi e non ho avuto alcuna risposta; se l’impegno che quest’Amministrazione si è assunta è proprio quello di migliorare il rapporto con le Circoscrizioni, non è certo un bel segnale». Secondo il presidente di Marco Carlo Plotegher «a parte la giornata ecologica, sicuramente i nostri concittadini chiederanno lumi anche in merito alla questione della discarica dei Lavini, alla luce dell’ampliamento deciso dalla Provincia. Credo che la tematica ambientale debba essere affrontata a 360 gradi, non basta di certo organizzare una giornata di festa». «Probabilmente l’assessore Daicampi ha sottovalutato l’importanza di coinvolgere tutti i presidenti delle Circoscrizioni - così Filippo Galli, (Circoscrizione sud) - soprattutto su argomenti molto delicati come la pulizia dei parchi pubblici e la raccolta differenziata. L’aspettativa è quella di poter approfondire le questioni nell’ambito di un confronto che ci consenta di migliorare la situazione. Dobbiamo andare oltre le iniziative “spot”: se per la città di Rovereto è importante l’argomento ambientale, questa giornata dev’essere l’inizio di un percorso concordato tra tutti i soggetti in campo. In questo momento diventa difficile parlare di pulizia dei parchi quando è stato appena approvato un ampliamento della discarica dei Lavini». «Sono perplesso sul fatto che ci si dica che a Rovereto la differenziata è molto bassa - commenta Enzo Da Costa (Nord) -. Per quanto riguarda il Piano urbano della mobilità ho letto che sono partite le interviste sulle strade ma in via Magazol non sono state fatte; non conosco il motivo ma credo che i residenti abbiano sollevato a più riprese il problema, forse hanno già individuato la soluzione. Mi rammarico del fatto che l’assessore Robol aveva promesso un incontro con i residenti, insieme alla Circoscrizione, ma nulla è stato fatto ed il tempo passa». G. L.
Daicampi snobba la circoscrizione
Era atteso in consiglio della Sud. Galli: «Senza parole»
Estratto da "L'Adige" di venerdì 25/02/2011, pag. 30, autore: G. L.
Forte delusione l’altra sera alla circoscrizione Sud, dov’era atteso il vicesindaco Daicampi ma che, a poche ore dalla riunione, ha comunicato al presidente Filippo Galli l’impossibilità di partecipare alla seduta. Una presenza pur concordata da tempo, che comunque ha deciso di chiedere nuovamente a Daicampi di partecipare al prossimo incontro. «Se l’assessore non ha ritenuto importante venire a confrontarsi con noi e neppure ha ritenuto di inviarci i funzionari dell’assessorato all’ambiente - commenta il presidente Galli - non so che dire, sono un po’ perplesso, resto senza parole, noi la buona volontà ce la mettiamo tutta». Il consiglio ha parlato quindi di inquinamento elettro-magnetico legato al potenziamento della Bts, il ripetitore di segnali radio della Tim, sulla quale Vodafone ha installato da metà gennaio 2010 una propria ulteriore antenna; oggetto di discussione anche l’inquinamento dell’aria, sul quale verrà sentito il vicesindaco, poi ancora di cura del territorio e di educazione civica: per cercare di mettere rimedio alla piaga delle deiezioni dei cani lasciati colpevolmente liberi dai loro padroni si chiederà un confronto con il comandante della polizia municipale D’Arcangelo. Sempre in tema di inquinamento, il consiglio ha parlato della situazione di via Benacense e del monitoraggio delle polveri sottili. In merito ai contributi alle scuole, il consigliere Benedetti ha proposto che, dal prossimo anno scolastico, la circoscrizione vada a finanziare iniziative «mirate» sul tema dell’ambiente. G. L.
Estratto da "L'Adige" di venerdì 25/02/2011, pag. 30, autore: G. L.
Forte delusione l’altra sera alla circoscrizione Sud, dov’era atteso il vicesindaco Daicampi ma che, a poche ore dalla riunione, ha comunicato al presidente Filippo Galli l’impossibilità di partecipare alla seduta. Una presenza pur concordata da tempo, che comunque ha deciso di chiedere nuovamente a Daicampi di partecipare al prossimo incontro. «Se l’assessore non ha ritenuto importante venire a confrontarsi con noi e neppure ha ritenuto di inviarci i funzionari dell’assessorato all’ambiente - commenta il presidente Galli - non so che dire, sono un po’ perplesso, resto senza parole, noi la buona volontà ce la mettiamo tutta». Il consiglio ha parlato quindi di inquinamento elettro-magnetico legato al potenziamento della Bts, il ripetitore di segnali radio della Tim, sulla quale Vodafone ha installato da metà gennaio 2010 una propria ulteriore antenna; oggetto di discussione anche l’inquinamento dell’aria, sul quale verrà sentito il vicesindaco, poi ancora di cura del territorio e di educazione civica: per cercare di mettere rimedio alla piaga delle deiezioni dei cani lasciati colpevolmente liberi dai loro padroni si chiederà un confronto con il comandante della polizia municipale D’Arcangelo. Sempre in tema di inquinamento, il consiglio ha parlato della situazione di via Benacense e del monitoraggio delle polveri sottili. In merito ai contributi alle scuole, il consigliere Benedetti ha proposto che, dal prossimo anno scolastico, la circoscrizione vada a finanziare iniziative «mirate» sul tema dell’ambiente. G. L.
Iscriviti a:
Post (Atom)